Ciao sono Jessica e sono la tua infermiera.
Lo ammetto, sono una persona particolarmente fortunata sotto alcuni punti di vista.
Non sono il classico morigerato vegan crossfittiano tutto Salutista.
Mangio, bevo e fumo.
Da oltre 40 anni…
No… Non è esatto…
Fumare fumo da 30 anni solamente.
Detto questo però, nella mia vita sono stato fortunato perché mi è capitato di essere ricoverato in ospedale per sole tre volte.
La prima avevo circa 6 anni quando mi tolsero le tonsille… e la sola cosa che ricordo è che dopo, mi fecero mangiare tutto il gelato che volevo… Che goduria.
La seconda poco più che ventenne mi fu tolta l’appendice e l’ultima l’altro ieri.
Volevo condividere con te questa riflessione perché se è capitato anche a te di essere stato ricoverato ultimamente, è tutto diverso.
Ospedale nuovo (qui da me alla fine lo hanno fatto davvero) organizzati in modo incredibile, puntuali.
Roba dell’altro mondo. Roba che mentre me ne stavo al pronto soccorso sulla mia “barella personale” pensavo di essere dentro una puntata del Doctor House no all’ospedale di Pistoia.
Nel giro di un’ora mi avevano già fatto tutte le analisi e approfondimenti del caso e stavo aspettando lo specialista per una visita che avrebbe deciso o meno se sarei stato ricoverato o se me ne sarei tornato a casa.
Tu ti chiedi cosa c’entra l’ospedale, il ricovero è tutta sta storia con il calcare? Fra poco te lo dico, ma seguimi un attimo così potrai capire il nesso.
Partiamo dal fatto che (come siamo abituati a fare noi italiani) prima di andare all’ospedale mi ero fatto fare il foglio dal medico di famiglia, poi mi era pure balenata in mente l’idea di chiamare l’ambulanza… Perché si sa che se vai al pronto soccorso con la tua macchina, non ti considera nessuno.
Ecco, questi sono tutti luoghi comuni che abbiamo in testa, certo, prima era davvero così, ma il mondo è andato avanti e noi restiamo sempre attaccati alle vecchie credenze o idee.
Credimi, se c’è una cosa che non sopporto sono le scorciatoie, ma stavo DAVVERO male.
Erano 5 giorni che:
Non dormivo, quindi la lucidità mentale cominciava ad andare a farsi friggere
Non mangiavo, con la conseguenza che anche le forze erano davvero allo stremo
Avevo costantemente febbre a 40
Invece la realtà è stata molto ma molto diversa dal luogo comune.
Arrivato all’ospedale in tre minuti avevo già il mio braccialetto al polso, la cannula al braccio e mi stavano accompagnando ad una barella, che sarebbe poi stata mia fino alla fine del mio percorso lì.
Tutto molto diverso dal vecchio luogo comune che recita “Arriva con l’ambulanza o altrimenti quando si apre la porta, infilati!”
Ecco, quando pensi di mettere mano ai tuoi impianti dell’acqua di casa… quando l’ultima volta lo hai fatto 30 anni fa, o casomai non lo hai nemmeno mai fatto… non cedere ai luoghi comuni, perché potresti correre il rischio di ritrovarti con tecnologie obsolete con nomi altisonanti, che sono solamente il rimasuglio di vecchi idraulici nostalgici.
Quando il tuo idraulico ti propone il depuratore, chiedigli quando è stata l’ultima volta in cui è andato a fare un corso di aggiornamento sui trattamenti dell’acqua.
Non restare legato ai luoghi comuni o corri il rischio di diventare un luogo comune pure tu.
Per concludere, quando sono arrivato in reparto, sono stato accolto da due persone un uomo e una ragazza.
Lei mi ha guardato e mi ha detto “Ciao, io sono Jessica e sono la tua infermiera, per qualsiasi cosa devi sapere che io ci sono e ci sarò”.
Potrai anche essere grande e grosso, ma quando ti ricoverano e non sai nemmeno tu per quanto la cosa potrà andare avanti, quelle parole nella tua testa suonano come:
“Ciao io sono Jessica, lo so che in questo momento muori dalla paura e ti stai cagando sotto… ma io sono qui e ci sarò per te!”
Adesso, parliamoci chiaro. Mica sono un bambino, né tantomeno scemo… quindi sapevo perfettamente che non era la mia infermiera PERSONALE, ma sentirsi dire quelle parole, sono state come un calmante.
L’Uomo era il Dottore che molto pazientemente mi ha rifatto tutte le domande da capo, senza fretta e facendo in modo che io non tralasciassi niente.
Io nel mio lavoro cerco di accompagnare i miei clienti passo passo a liberarsi definitivamente dal calcare. E non è che una volta che una persona ha acquistato… arrivederci e grazie… no, ci sono soprattutto dopo, com’è giusto che sia, quindi:
“Ciao, sono Poseidon e sono qui per te”
Se vuoi che ti accompagni per mano nel risolvere per sempre il problema del calcare,
dopo aver scaricato il Report, mi scrivi su WhatsApp cliccando sul pulsantino in basso a destra (tipo quello che vedi qui sotto nell’immagine) e insieme vedremo SE e COME posso aiutarti ad eliminare il calcare, compreso liberare i tuoi tubi dalla vecchia incrostazione.
Non ci sono altre vie.
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Un saluto…
Save Your Mind, Luigi Colaiacovo